Il Poverello di Assisi | 4 OTTOBRE

Por eterno descanso de mi papá de 86años asesinado cruelmente por envidia, por liberación de cáncer en mi y mi hermano D, por nuestra restauración completa en toda área de nuestra vida, por restitución económica libertad financiera, liberación de maldiciones intergeneracional de enfermedad de cáncer, humillación difamación soltería, liberación de trabajos de ocultismo mediumnidad, Brujería espiritismo contra nosotros, liberación de envidias que José han hecho mucho daño sin provocar a nadie, restitución completa del usufructo de nuestro trabajo honesto de más de 30 años usurpado por envidia y abuso de poder. Por liberación de toda línea de opresión contra mi y mi hermano D, y madre. Por restauración emocional con mi amado que me odia por influencia de mujeres que fingen ser de Dios para humillarme y despojarne de mis bendiciones han hecho mucho daño con ocultismo y cosas fuera de Dios apoyadas por gente dentro de la iglesia a cambio de dinero y poder. POR SANACIÓN INTERIOR POR MUCHAS HUMILLACIÓNES INMERCIDAS POR ENVIDIA, ACOSO, BULLYING, DIFAMACIÓN Y TRAICIÓN DE MIS AMIGOS DESPUÉS QUE LOS APOYE EN SUS CRISIS MAS FUERTES, CELEBRARON MI DUELO. GRACIAS POR ORAR POR MÍ Y MI FAMILIA. NO CONVERSO CON NADIE YA. DIOS LES BENDIGA Y PROTEGA POR LEVANTARSE A NUESTRO FAVOR Y ORAR CON NOSOTROS POR NUESTRA VIDA . MI ROSARIO DIARIO POR UDS SIEMPRE.

Il Transito di Francesco

Il Santuario della Porziuncola custodisce, da circa otto secoli, i luoghi della vita di Francesco d’Assisi e del nascente Ordine dei Frati Minori.

La Porziuncola, per volontà dello stesso Francesco, è anche il luogo della morte del santo d’Assisi.

Dimorava allora il Santo nel palazzo del vescovo di Assisi, e pregò i frati di trasportarlo in fretta a Santa Maria della Porziuncola, volendo rendere l’anima a Dio là dove, come abbiamo detto, per la prima volta aveva conosciuto chiaramente la via della verità (FF 507).

Qui la sera del 3 ottobre del 1226 accolse cantando Sorella morte:
Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullo omo vivente po’ scampare.
Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali!
Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati,
ca la morte seconda no li farrà male (FF 263).

Qui Francesco ha compiuto il suo transito dal tempo all’eternità.

Poi si fece portare il libro dei Vangeli, pregando che gli fosse letto il brano del Vangelo secondo Giovanni, che inizia con le parole: Sei giorni prima della Pasqua, sapendo Gesù ch’era giunta l’ora di passare da questo mondo al Padre (Gv 12,1; 13,1). E dato che presto sarebbe diventato terra e cenere, volle che gli si mettesse indosso il cilicio e venisse cosparso di cenere. E mentre molti frati, di cui era padre e guida, stavano ivi raccolti con riverenza e attendevano il beato «transito» e la benedetta fine, quell’anima santissima si sciolse dalla carne, per salire nell’eterna luce, e il corpo s’addormentò nel Signore. Uno dei suoi frati e discepoli vide l’anima del santissimo padre salire dritta al cielo al di sopra di molte acque; ed era come una stella, grande come la luna, splendente come il sole e trasportata da una candida nuvoletta (FF 511-513).

Si radunò allora una grande quantità di gente, che lodava e glorificava il nome del Signore. Accorse in massa tutta la città di Assisi e si affrettarono pure dalla zona adiacente per vedere le meraviglie, che il Signore aveva manifestato nel suo servo. I figli intanto effondevano in lacrime e sospiri il pio affetto del cuore, addolorati per essere rimasti orfani di tanto padre.

Ma la singolarità del miracolo mutò il pianto in giubilo e il lutto in esplosione di gioia. Vedevano distintamente il corpo del beato padre ornato delle stimmate di Cristo e precisamente nel centro delle mani e dei piedi, non i fori dei chiodi, ma i chiodi stessi formati dalla sua carne, anzi cresciuti con la carne medesima, che mantenevano il colore oscuro proprio del ferro, e il costato destro arrossato di sangue. La sua carne, prima oscura di natura, risplendendo di un intenso candore, preannunziava il premio della beata risurrezione. Infine, le sue membra divennero flessibili e molli, non rigide come avviene nei morti, ma rese simili a quelle di un fanciullo.

Ogni anno il 3 ottobre, verso il tramonto, si celebra solennemente la Commemorazione del Transito del Poverello di Assisi, anche Santo Patrono d’Italia.